Si profila il rilancio in Regione Lazio della Mozione per fermare il cemento al Divino Amore. Argine via Divino Amore ha partecipato con molti suoi aderenti alla giornata organizzata da Italia Nostra e Legambiente presso il Gotto D’Oro di Marino sul tema “La buona Agricoltura nella Campagna Romana come volano di economia del territorio”.

Nel ringraziare Italia Nostra e Lega Ambiente per aver organizzato un così importante evento sul nostro territorio, anche grazie alla gentile disponibilità della Cantina Sociale del Gotto D’Oro” ha dichiarato il Coordinamento di ADA 2.0 “vogliamo sottolineare come sia ancora una volta confermata, con più voci di importanti organizzazioni nazionali, una possibile soluzione dell’annosa questione del cemento al Divino more di Marino attraverso il ritorno alla agricoltura sui terreni destinati da Palozzi e la destra marinese  alla speculazione. Molto importante anche la proposta di allargamento dei Parchi laziali, con la congiunzione del Parco dell’Appia Antica con il Parco dei Castelli Romani. Abbiamo anche molto apprezzato “continuano dal coordinamento di ADA 2.0 “le dichiarazioni dell’On. Mario Ciarla del PD Regione Lazio che ha definito a suo parere insensata l’operazione edificatoria sul Divino Amore e ha assunto l’impegno pubblico di riproporre una mozione a sua firma, con altri esponenti della maggioranza regionale, per la revoca degli atti che consentirebbero l’avvio della cementificazione della pregiata area agricola del Divino Amore di Marino. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento della Consigliere Regionale di maggioranza, Cristiana Avenali, che ha confermato anche il suo impegno alla riproposizione della mozione a protezione del Divino Amore in Regione Lazio. Le ridicole scuse addotte da chi, in evidente mala fede, giustifica questa speculazione come ‘un diritto acquisito ‘ contro il bene di tutta la comunità sono state smascherate ancora una volta pubblicamente e ora ADA attende che alle parole seguano delle azioni concrete da parte della politica, ben sapendo che anche il TAR incombe con la sua decisione finale su tutte le illegittimità amministrative che hanno caratterizzato il percorso di questa speculazione voluta in primis dai signori Palozzi e Silvagni, e da tutto il centrodestra di Marino, con la silente complicità del PD locale e regionale.“