Aeroporto G.B. Pastine ********** L’aeroporto di Ciampino è da molti mesi sotto accusa per inquinamento acustico. I numeri dell’aeroporto sono dell’ordine di 7 movimenti all’ora con un max di 138 movimenti al giorno in aggiunta ai voli di Stato, umanitari e militari, quindi cifre non eclatanti. La classe politica si sta adoperando per trasferire il traffico commerciale su aeroporti che allo stato attuale non sono assolutamente in grado di accogliere questa tipologia di trasporto aereo (Guidonia, Latina , Frosinone, Viterbo e dulcis in fundo Urbe ). Mi astengo dal commentare una eventuale attività aerea nei citati aeroporti laziali, visto che tora-toda-asda non sono vocaboli politichesi, ..ma, da un punto di vista ambientale, qual è la logica che impone di trasferire eventuale inquinamento da un area geografica all’altra? Il malessere di coloro che abitano nei paraggi dell’aeroporto è una intolleranza al rumore od al trasporto aereo, di natura patologica, di tutto rispetto, anche se si dovrebbe tenere in debita considerazione la popolazione che lavora grazie all’aeroporto e che, guarda caso, vive tutta nelle immediate vicinanze. Sono fasce di popolazione debole, che non potrebbero sostenere un trasferimento di 40-80 km e quindi vedrebbero svanire il loro posto di lavoro e ne terrebbero conto nelle prossime competizioni elettorali…….. La crescita armoniosa degli aeroporti è stata sancita a livello Europeo dalla legge 13 del 2005. Infatti molto è stato fatto in merito. Ad esempio, congelamento degli slot, cancellazione dei voli notturni, procedure antirumore, nuove SID/Star, aeromobili ultima generazione ottemperanti all’anesso 16 Icao. Ma voler chiudere totalmente uno scalo, nato nel 1916, dimostra una miopia politica che non tiene conto di posti di lavoro diretti e d’indotto, economie microregionali ma anche nazionali. Il rispetto del riposo diurno e notturno è sacrosanto, ma si deve conciliare con la vita aeroportuale, della quale si era senz’altro consapevoli decidendo dove risiedere, Oltre alle sopraccitate misure della legge 13 si può intervenire sulle abitazioni, installando doppi vetri, climatizzatori o prospettando alternative abitazioni, tramite allettanti formule immobiliari in una armoniosa coesistenza. Gianni d’Amato
Inviato da : Data comunicazione : 31-03-2007