“L’amministratore delegato della Ryanair, Michael O’Leary, è il caso rammenti che nel nostro Paese e nella nostra regione oltre alla sua compagnia low cost c’è molto altro, come per esempio i cittadini di Ciampino che certo contano più di una singola azienda, per quanto importante”. Lo dichiara il presidente dell’amministrazione regionale del Lazio, Piero Marrazzo, secondo cui “il provvedimento Enac, condiviso e sostenuto dalla Regione Lazio, di ridurre del 30% i voli sull’aeroporto ‘Pastine’ garantisce il diritto alla salute dei cittadini di Ciampino e non risponde a logiche commerciali o di tutela della compagnia di bandiera”. Marrazzo aggiunge: “Comprendo che l’ottica di mister O’Leary sia tutta concentrata sui destini della sua azienda, ma occorre capisca che esiste anche altro come la messa in sicurezza di uno scalo incastrato dentro una città di 40 mila abitanti. Per quanto riguarda la minaccia di abbandonare Roma, se è evidente che il turismo della capitale e del Lazio ha avuto grandi benefici dall’azione della Ryanair, è altrettanto vero che lo scalo di Ciampino ha costituito e costituisce per essa una grande opportunità di business. Tanto importante che molte altre compagnie low cost premono per avere spazio sul mercato romano”. Sulle dichiarazioni di O’Leary su Alitalia, Marrazzo replica così: “Mister O’Leary non si preoccupi: la nostra compagnia di bandiera ha grossi problemi, versa in una crisi seria, ma è un patrimonio del nostro Paese che non regaleremo a nessuno”. ***** ********** ********* Sul fronte sindacale è invece la CGIL a rimbrottare l’AD di Ryaianair con un comunicato che è riportato di seguito “L’amministratore delegato della Ryanair, Michael O’Leary, nel momento in cui accusa l’Enac di agire illegittimamente quando giustamente dispone la riduzione di circa il 30% del volume dei voli in decollo e in atterraggio sull’aeroporto di Ciampino, dovrebbe guardarsi allo specchio per il totale non rispetto da parte dell’azienda irlandese da lui diretta di tutte le regole in vigore in Italia. Essa, infatti, non tiene in nessun conto il valore dell’ambiente nelle zone densamente abitate limitrofe all’aeroporto, costrette a subire gli scarichi atmosferici e acustici dell’incontrollato sviluppo dei voli low cost negli ultimi 5 anni. Essa da sempre evade totalmente i contributi previdenziali e fiscali per i propri dipendenti in Italia e li tiene costantemente in un regime di precarietà totale e sotto il ricatto del licenziamento. Sono questi i sistemi che permettono a questo signore di offrire prezzi più bassi per i suoi voli. Sono le sue lavoratrici e i suoi lavoratori, sono gli abitanti di Ciampino, di Marino e del decimo municipio di Roma che pagano la differenza del biglietto.”
Inviato da : Data comunicazione : 9-08-2007