Con incredibile protervia l’AD di Ryanair è venuto a Roma per dichiarare che “non se ne andrà mai da Ciampino”, che i suoi aerei non inquinano, non fanno rumore e non atterrano mai dopo la mezzanotte. E’ venuto per minacciare un ritiro di Ryanair da Roma e la distruzione di “3.000 posti di lavoro”. E’ venuto ad imporre al Governo, al Paese, ai cittadini le sue condizioni. Noi cittadini sappiamo che le sue dichiarazioni non sono vere, noi sappiamo quanto grave è il danno che i loro velivoli causano alla nostra vita, noi li vediamo in numero sempre crescente atterrare tra le case di Ciampino, sorvolare il X Municipio anche ben oltre la mezzanotte, decollare sui tetti delle frazioni di Marino, in un frastuono insostenibile. Noi sappiamo che Ciampino è un aeroporto con la pista di volo a 150 metri dalle case e inadatto a sostenere il traffico civile di linea. Noi sappiamo che i 3.000 posti di lavoro, dei quali nessuno ha mai visto un elenco, dipendono dalla capacità di Roma di essere una città turistica e non dai diktat di Ryanair, proprio perché esiste la concorrenza anche tra le compagnie aeree. Noi ricordiamo che Ryanair ha fatto ricorso al TAR proprio per poter atterrare di notte a Ciampino. Noi cittadini abbiamo visto le rilevazioni fatte da Legambiente Lazio e poi dall’ARPA che dimostrano come gli aerei Ryanair sono rumorosi e inquinano come e più degli altri. Ryanair insinua che la riduzione dei voli a Ciampino sia un presunto favoritismo per Alitalia, in quanto danneggerebbe le compagnie low-cost, e per questo intende citare in giudizio l’Enac, l’Ente nazionale Aviazione Civile. È vero l’esatto contrario: è proprio Ryanair in tutti questi anni ad aver goduto a Ciampino, insieme alle altre compagnie low-cost, di sovvenzioni, tasse di atterraggio insignificanti e privilegi che hanno distorto il libero mercato dei voli, e di questo bisognerebbe individuare i responsabili. L’incremento selvaggio e incontrollato del traffico aereo su Ciampino, iniziato nel 2001, che ha devastato l’ambiente, inquinato l’aria, reso invivibile ed esposto ai pericoli un intero territorio per decine di migliaia di persone – come dimostra anche l’impronta acustica dell’aeroporto di Ciampino in corso di elaborazione – è in gran parte dovuto proprio a Ryanair. Ora che, finalmente, l’Enac ha iniziato, con ingiustificabile ritardo, a prendere atto dell’esistenza della normativa ambientale a tutela dei cittadini, ora che si muovono i primi timidissimi passi verso una inversione di tendenza nell’aumento del traffico aereo di Ciampino, Ryanair svela il suo volto arrogante di chi non vuole leggi a cui sottostare, anche a costo di calpestare i diritti e la salute di migliaia di cittadini e dei suoi stessi lavoratori, privati di ogni tutela. È giunto il momento di condannare con forza il modello di sviluppo insito nel sistema dei voli low-cost: è ora che i viaggiatori stessi si rendano conto di che cosa significhi realmente “low-cost” e il prezzo reale che si paga, in termini di danno ambientale, alla salute dei cittadini, alla sicurezza dei voli e ai costi sociali, ignorati da Ryanair. È giunto il momento di invitare i cittadini a considerare queste cose quando scelgono la compagnia con la quale volare.
Inviato da : Data comunicazione : 8-08-2007