Le antenne per telefonini fanno male ??

 

Come prevedibile il referendum relativo al passaggio delle condutture elettriche non ha raggiunto il quorum travolto dalla disputa politica sull’art. 18.

Ma l’argomento proposto dai promotori del referendum ha acceso la curiosità dei Cittadini su un argomento più ampio relativo ai campi elettromagnetici e la telefonia mobile.

L’argomento è abbastanza vasto e lo spazio di questo articolo non sufficiente per affrontare l’argomento senza superficialità (come spesso viene fatto anche da redattori molto più qualificati del sottoscritto).

Riporteremo qui i dati principali del problema. Le fonti sulle quali ci siamo basati per approfondire l’argomento sono pubbliche e, in particolare, abbiamo utilizzato un Vademecum per i Cittadini preparato dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale.

 

Partiamo da una base condivisa da tutti.

La tutela della salute dei Cittadini è uno dei principali doveri di ogni amministrazione pubblica e dello Stato in generale.

Oggi i Cittadini sono giustamente sensibili in misura crescente alla tutela delle condizioni ambientali, chiedendo che siano coniugate queste difese con il corretto utilizzo della tecnologia che contribuisce, spesso in maniera importante, alla qualità della vita moderna.

 

In sintesi stiamo parlando di argomenti come la questione dell’elettromagnetismo ambientale e del suo impatto nelle linee guida da seguire per arrivare ad una esatta classificazione del termine “sviluppo sostenibile”.

 

Da una parte la nostra società esprime la richiesta e l’offerta di sempre maggiori possibilità di energia elettrica (quindi elettrodotti) e di comunicazione (quindi stazioni radio, TV, telefonia cellulare)

Dall’altra ci sono sempre maggiori preoccupazioni relative a possibili effetti dannosi dei campi elettromagnetici generati da questi impianti.

 

La normativa vigente attribuisce ai Comuni l’attività di vigilanza e controllo sugli impianti. Questo è giusto da un punto di vista generale ma impone competenza che non tutti i Comuni sono in grado di adempiere.

 

Evidenziamo qui il primo grande interrogativo.

 

Nei Comuni dei Castelli c’è qualcuno che controlla la potenza di uscita degli impianti?

Prendiamo l’impegno di approfondire e Vi faremo sapere.

 

Per il momento lo scopo di questo articolo è di fornire nel modo più semplice possibile informazioni utili per dare a tutti l’opportunità di farsi una propria opinione, con l’obiettivo più generale di far crescere il senso civico e la partecipazione dei Cittadini alla vita pubblica.

 

Torniamo a noi focalizzando più di altri il tema della telefonia cellulare.

 

Il concetto di campo elettromagnetico e delle “onde” ad esso associate ci è molto più familiare di quanto si creda. Basti pensare alla luce solare che è una forma di energia elettromagnetica fondamentale per tutte le forme di vita sulla terra; ai campi elettromagnetici generati dai fulmini, al campo magnetico terrestre.

A questi si sovrappongono quelli dovuti alle sorgenti artificiali (elettrodotti, rete elettrica della luce, antenne TV, antenne per telefonia mobile, Radar etc.)

 

La parola elettrosmog, nata da qualche anno, si riferisce alla possibilità che il campo magnetico diffuso nell’ambiente da varie fonti sia un inquinante, una specie di smog invisibile.

“SMOG” è un termine anglosassone nato dalla combinazione di “fumo” (smoke) e nebbia (fog) ed è riferito proprio all’inquinamento ambientale.

Non dobbiamo però farci confondere.

L’inquinamento dell’atmosfera è dovuto a fumi, micropolveri, molecole come il benzene e prodotti vari della combustione dei quali si farebbe volentieri a meno.

Il campo elettromagnetico è invece INDISPENSABILE al fine del funzionamento degli impianti di telecomunicazione.

Per limitare al minimo la spiegazione tecnica possiamo dire che in ogni punto dello spazio il campo elettrico ed il campo magnetico oscillano secondo modalità che dipendono dalla sorgente che li crea e si propagano sotto forma di onde nello spazio alla velocità di 300.000 km al secondo.

 

Relativamente ai problemi che riguardano la salute umana ci sono due tipologie di sorgenti di campi elettromagnetici legate ai problemi ambientali:

a)       quelle a bassa frequenza (l’insieme degli elettrodotti, le centrali elettriche sottostazioni, la rete della luce casalinga, gli elettrodomestici, le macchine industriali, i computer, rasoli elettrici, forni a microonde etc)

b)       quelle ad alta frequenza che interessano le telecomunicazioni (radio, TV, telefonia cellulare). Per semplificare la radio di tipo FM usa onde con frequenze dell’ordine di 100 milioni di Hertz (100 Megahertz) mentre i telefoni cellulari usano frequenze molto più alte da 0,9 a 2,4 gigahertz  (900 – 2400 Megahertz).
Alzare la frequenza significa poter ridurre la “potenza” di trasmissione e, di conseguenza, gli effetti biologici di tali onde

 

In modo estremamente semplice possiamo dire che aumentando la frequenza possiamo ridurre la “potenza” con la quale le onde vengono lanciate nello spazio. Riducendo la potenza riduciamo anche la possibilità di recare danni biologici.

 

Daremo più avanti maggiore dettaglio, ma già qui possiamo dire che dobbiamo fare più attenzione alle antenne di radio e TV piuttosto che a quelle dei telefonini. E anche tra le emittenti radio dobbiamo fare maggiore attenzione a quelle che trasmettono in Onde Medie (AM) piuttosto che in Modulazione di Frequenza (FM).

 

Il sistema dei “telefonini” è costituito da una rete di stazioni radio base, dalla centrale e dai singoli telefoni cellulari. Le frequenze usate sono molto alte, le potenze emesse dalle antenne sono molto basse e di conseguenza ogni singola antenna copre una zona assai limitata.

Le stazioni radio base operano ad una potenza di qualche decina di Watt, di gran lunga inferiore a quella delle stazioni di diffusione radio e televisive. Quindi l’energia associata al campo elettromagnetico da esse prodotto è molto bassa.

 

Questa bassa potenza consente ai gestori di “riutilizzare” le medesime frequenze tra stazioni base tra loro distanti (oltre 1,5 km).

 

Per avere una idea delle diverse potenze in Watt tra diverse antenne esaminare il seguente prospetto:

 

 

Apparato

Potenza in Watt
Radar

20.000 – 200.000

Ripetitori Radio/TV

4.000 – 8.000

Telefonia GSM da 900 Mhz

25 – 50

Telefonia GSM da 1800 Mhz

20 – 40

 

Come termine di paragone vediamo alcuni altri apparati che emettono campi magnetici a radio frequenza presenti nell’ambito domestico. Vengono indicati qui i valori del campo elettrico in V/m (Volt/metro). I veri valori dipendono molto anche dalla marca delle apparecchiature.

 

Apparato

Valore efficace del campo elettrico (V/m)
Computer da scrivania

4,6 – 6,8 a contatto

Computer portatile

2,5 – 5,0 a contatto

Forno a microonde

8 – 15 a circa 50 cm.

Telefono cellulare

5 – 10 a circa 5 cm

Telefono cordless

6 – 12 a circa 5 cm.

Televisore

2 – 8 a contatto

 

Quali sono gli effetti sulle persone ?

 

Cosa si pensa nel mondo scientifico sugli effetti che lo onde elettromagnetiche hanno sulle persone?

Quali sono le posizioni delle organizzazioni che si occupano di tali problemi ?

 

Come visto in altra parte di questo articolo faremo una distinzione tra alte e basse frequenze.

 

Alle basse frequenze l’effetto principale sul corpo è quello per cui il campo elettromagnetico fa nascere, all’interno del corpo stesso, una corrente elettrica che ai livelli mediamente riscontrabili nel nostro ambiente, è INFERIORE a quella che si trova in natura nel nostro corpo.

 

In questo articolo cerchiamo di approfondire i temi legati alla telefonia cellulare.

Il problema degli elettrodotti che portano l’energia elettrica rientra nell’ambito delle basse frequenze però con potenze elevate ma non abbiamo al momento informazioni sufficienti e quindi ci riserviamo un ulteriore approfondimento.

 

Le frequenze utilizzate per la telefonia cellulare sono invece “alte frequenze” e penetrano nel corpo umano in misura variabile. Tale penetrazione segue regole complesse.

 

Per esempio la luce (che costituisce un campo elettromagnetico a frequenze molto più alte di quelle telefoniche) penetra poco. A frequenze superiori a quelle della luce, per esempio per i raggi X (che sono anche essi una forma di radiazione elettromagnetica) si ha di nuovo una notevole penetrazione, ed è per questo che si riesce a fare le radiografie.

 

E’ inoltre importante sottolineare che i campi caratterizzati dalle frequenze tipiche della telefonia cellulare interagendo con la materia non la “ionizzano”. Infatti l’energia ad essi associata è notevolmente minore di quella necessaria per “strappare” un elettrone ad un atomo (ionizzazione): tale energia è invece posseduta dai raggi X, dai raggi g (gamma) e dai raggi ultravioletti, i quali costituiscono radiazioni ionizzanti. Questo è il motivo per cui gli apparati medici a raggi X sono utilizzati con opportune cautele in quanto possono alterare alcune molecole biologiche importanti.

 

Anche le onde usate dai telefoni cellulari penetrano nel corpo umano ma non hanno effetti ionizzanti. All’interno del corpo il processo fondamentale che avviene è la trasformazione dell’energia, trasportata dal campo, in calore.

 

Questa trasformazione di energia in calore avviene sempre, tranne quando l’onda si propaga in un isolante praticamente perfetto qual è l’aria e quale, appunto, non è il corpo umano.

 

Se l’energia associata all’onda è notevole (alta potenza), il corpo tende a riscaldarsi, cioè si ha una specie di “febbre” artificiale; i sistemi di autoregolazione del corpo cercano di contrastare l’aumento di temperatura; questa può crescere notevolmente in organi poco vascolarizzati, cioè con poco flusso di sangue che possa trasportare il calore “fuori dalla pelle”, quali ad esempio occhi, testicoli etc.

 

Il caso limite è naturalmente quello del riscaldamento usato deliberatamente per produrre calore in un corpo biologico, ed è precisamente il principio di funzionamento del forno a microonde.

 

E’ chiaro che un sistema che irradia campo elettromagnetico in zone di libero accesso (Case, strade etc,) deve evitare assolutamente che ci siano intensità di campi tali da provocare riscaldamento nel corpo umano.

Ora le potenze emesse dalle stazioni radio base per la telefonia cellulare sono dell’ordine di qualche decina di Watt. Quel che conta però, ai fini dell’effetto di riscaldamento, non è tanto la potenza emessa dall’antenna, quanto quella ricevuta dal corpo umano. In altre parole il corpo intercetta una frazione della potenza dell’antenna; questa frazione è quella che conta per gli effetti biologici ed è tanto più piccola quanto più il corpo è lontano dall’antenna.

 

Le varie norme di protezione si basano sull’idea generale che il campo deve essere tale da non provocare un aumento sensibile di temperatura nel corpo umano. Questo è uno dei motivi per cui le norme attualmente in vigore sono molto cautelative e quelle italiane sono ancora più restrittive di quelle usate o proposte all’estero.

Quindi i Cittadini dovrebbero essere abbastanza tranquilli purché si attivi l’attività di sorveglianza per far rispettare i limiti fissati dalle norme.

 

Da segnalare che la percezione del rischio tra la popolazione è più concentrata sulle stazioni radio base dei telefonini che sul cellulare stesso.

Il motivo è che il telefonino è un oggetto normalmente posizionato a contatto con la testa, e l’esposizione è quindi maggiore rispetto a quella derivante da stazioni radio base.

 

Raccomandazione minima è quella di usare l’auricolare e di fare attenzione alla sensazione di calore. Come minimo cambiare frequentemente l’orecchio di ascolto.

 

In ogni caso, almeno dai testi da noi consultati, gli attuali apparecchi cellulari sono testati ed omologati nel rispetto dei limiti fissati dalle linee guida internazionali.

 

E’ interessante sottolineare come la normativa italiana sia cautelativa.

Infatti la Raccomandazione Europea indica un campo di 41,25 V/m a 900 Mhz (quello tipico dei telefoni GSM) mentre in Italia questo valore è portato a 20 V/m, e negli edifici viene abbassato ulteriormente a 6 V/m.

 

Ripetiamo che quindi in questo campo il vero problema sono i controlli e non la normativa che ci sembra adeguata a salvaguardare la salute in base alle conoscenze tecniche attuali.

 

Infine risulta utile sapere che l’ultimo decreto legislativo in materia, definito come legge Lunari (D.LGS n. 198 del 14 settembre 2002) ha classificato come opere di interesse nazionale le infrastrutture di telecomunicazione e quindi le stazioni di radio base sono realizzabili in ogni parte del territorio comunale (art. 3). Viene inoltre prevista una semplice D.I.A. per gli impianti UMTS e per gli impianti con potenza in singola antenna uguale o inferiore a 20 Watt (art. 5).

In poche parole si liberalizza e si facilita l’installazione di tali antenne.

 

Questa proliferazione di antenne prima di informarmi bene credevo fosse negativa. Ora invece penso che sia positiva perché in una certa misura “costringe” i gestori a mantenere basse le potenze per poter riutilizzare le stesse frequenze a poca distanza.

 

Qui di seguito indichiamo alcuni siti internet dove potrete ulteriormente approfondire gli argomenti qui trattati:

 

www.niehs.nih.gov/emfrapid/home.htm

Questo sito fornisce informazioni dettagliate sul progetto RAPID. Questo progetto riguarda una lunga e approfondita indagine scientifica relativa ai campi a basse frequenze e si è concluso a giugno 1998

 

www.who.org/peh-emf

 

Sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dove vengono fornite informazioni sul Progetto Internazionale sui Campi Elettromagnetici. Molte relazioni sono anche tradotte in Italiano.

 

www.physics.isu.edu/radinf/source.htm

 

Il sito è un utile punto d’ingresso per un gran numero di siti collegati, utili per informazioni sulla protezione dalle radiazioni, sia ionizzanti, sia non ionizzanti

 

www.mcw.edu/gcrc/cop/cell-phone-health-FAQ/

 

Raccolta di Domande Frequenti con molte risposte sui cellulari completate da una vastissima bibliografia

 

www.iss.it/ricerca/index.htm

 

Sito dell’Istituto Superiore di Sanità.

 

www.sspal.it

 

Sito della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale con una apposita sezione dedicata al tema “campi elettromagnetici e telefonia mobile”.

Inviato da : adolfo tammaro Data comunicazione : 18-06-2003