Pubblichiamo di seguito un comunicato stampa giunto dal Comitato ADA 2.0 ***

Mentre, dichiara ADA 2.0, incombono sui dirigenti e consiglieri comunali di centrodestra il giudizio del TAR e i possibili ingenti danni erariali dell’operazione speculativa voluta da Palozzi.

 Il coordinamento di Argine via Divino Amore 2.0 si dichiara molto soddisfatto della prima passeggiata archeologica organizzata il 22 novembre scorso per conoscere il territorio della pianura di Marino e salvarlo dalla cementificazione. Oltre 60 persone, guidate dall’archeologo Marco Cavacchioli e con il supporto dei volontari di Legambiente Appia sud “il riccio”, si sono soffermate lungo la via Appia antica, tra via della Repubblica e via capanne di Marino a Santa Maria delle Mole, per visionare da vicino le diverse testimonianza archeologiche che in poco meno di un chilometro sono state riportate alla luce: terme, sepolcri e rilevanti tratti della strada romana perfettamente conservata stanno lì a testimoniare quanto il territorio della pianura marinese sia ricco dal punto di vista archeologico.

La battaglia di ADA 2.0 per salvare l’area del Divino Amore di Marino” dichiarano dal coordinamento per ADA “passa per la conoscenza  del nostro territorio e la sensibilizzazione dei cittadini e delle forze politiche sulla necessità di fermare lo scempio del cemento imposto sensa rispetto delle norme vigenti da Palozzi, Polverini e Silvagni della destra nel silenzio assordante di Zingaretti e Civita della Regione Lazio in mano al PD. Una vergognosa speculazione che alcune forze di opposizione a Marino stanno ancora tentando di disinnescare dal punto di vista politico.”

“Accogliamo con molta soddisfazione” dichiara ancora il coordinamento di ADA 2.0 “la nuova mozione di opposizione che verrà discussa il 27 novembre prossimo dal Consiglio Comunale di Marino  con il supporto del Movimento 5 Stelle, Unione di Centrosinsitra (PD escluso) e Movimento per il Cambiamento e in cui si riproporrà ai consiglieri di centrodestra guidati da Silvagni la possibilità di cancellare le delibere cementizie del 2011. In questo modo molti di loro potranno evitare gli ingenti danni erariali che minacciosi si potrebbero a breve abbattere sui portafogli di dirigenti comunali e consiglieri complici delle approvazioni al di fuori delle norme in vigore. Su tutto poi incombe il Tribunale Amministrativo che a breve si pronuncerà definitivamente sui ricorsi presenti  da ADA dal 2011 ad oggi”.

Come si dice tra la gente semplice, conclude ADA 2.0 “Uomo avvisato, mezzo salvato”.