Ora il Ministro dei Trasporti intervenga con urgenza sul caso Ciampino.

ISPRA ha presentato oggi a Roma, presso la Biblioteca Nazionale, l’annuale report sulle principali criticità ambientali del Paese. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha centrato il suo focus su rumore e rifiuti, indicando il caso dell’aeroporto di Ciampino come il caso esemplare di violazione delle norme sul rumore a livello nazionale.

Secondo le misure di Arpa Lazio, rileva ISPRA, nel caso di Ciampino non solo l’entità dell’inquinamento acustico aeroportuale prodotto dall’esplosivo sviluppo delle compagnie low cost invade il tessuto urbano circostante, da sempre densamente abitato, ma viola anche le zonizzazioni acustiche comunali in un territorio dove insistono gli abitati dei tre comuni di Ciampino, Roma e Marino.

“Da quasi dieci anni il nostro comitato si batte, quasi sempre a fianco delle Amministrazioni locali e Regionale, contro lo sviluppo senza regole dell’aeroporto di Ciampino. Dal 2010, con l’approvazione della zonizzazione aeroportuale in sede di conferenza dei Servizi, sono emerse le palesi violazioni dei limiti di legge.

Oggi, dopo che il massimo Istituto Ambientale nazionale ha annoverato l’inquinamento aeroportuale di Ciampino tra i più gravi casi nazionali, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, unica istituzione che ha il potere di intervenire, non può continuare a tacere.

Ci aspettiamo ora che il Ministro intervenga per una immediata, drastica e definitiva riduzione dei voli dell’aeroporto “G.B. Pastine” di Ciampino”, ha dichiarato oggi il portavoce del Comitato Roberto Barcaroli.

Comunicato Stampa CRIAAC

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