Sabato 18 febbraio, alle 16,30 l’associazione Punto a Capo di Marino ha organizza una dimostrazione gratuita con esibizione di DANZE ORIENTALI&FUSION, per presentare il corso curato da Caterina Mecozzi. “Sarà un’occasione per stare insieme e scoprire il mondo delle danze orientali, dalla Danza del Ventre alla Danza con il bastone fino alla mitica Danza dei 7 veli.La dimostrazione servirà anche a dare un’idea a signore e signori di cosa sono le Danze Orientali, come si imparano, a chi sono dirette e a cosa servono, a livello fisico e psichico” dichiara in un comunicato l’associazione. Ecco alcune applicazioni pratiche e terapeudiche, ad esempio, per le donne. Esistono numerosi benefici per il corpo e per la mente che vengono abitualmente associati all’esercizio di quest’antica arte, definita anche Danza Orientale, chiamata Raks Sharki in lingua originale e Belly Dance in inglese. A livello fisico si verifica un miglioramento della circolazione sanguigna, del transito intestinale, dei dolori mestruali e di quelli della colonna vertebrale, sia a livello lombare che cervicale, mentre a livello psicologico i vantaggi ottenibili sono stati spesso indicati in termini di rilascio delle tensioni, di acquisizione di una maggiore consapevolezza corporea, di un senso di rinascita e di riscoperta della femminilità. Si tratta di risultati che possono ricondurre la danza del ventre nell’ambito delle tecniche della fisiodanzaterapia, cioè un intervento che mira alla riabilitazione fisio-motoria attraverso specifiche tecniche di danza. Questa disciplina infatti possiede potenzialità di cura che, se attivate e gestite da professionisti adeguatamente formati e competenti, può essere rivolta alla prevenzione e al recupero di disturbi psicopatologici, attraverso la danza individuale, di coppia o di gruppo. A questo punto si potrebbe cominciare a dubitare che si stia parlando della stessa danza del ventre che si crede di conoscere, poiché l’immaginario occidentale è ricco di danzatrici del ventre che si esibiscono per gli uomini, sottolineando più l’esperienza relazionale-sensuale legata a questa danza. E’ dunque utile fare un passo indietro e tornare alle origini della danza orientale per comprenderne il suo significato antico che è strettamente connesso alle sue valenze terapeutiche psicofisiche e che consente di rileggere una simile esperienza nelle sue possibilità personali-terapeutiche per chi la compie, che tuttavia non escludono né la relazione, né la sensualità.
Inviato da : Data comunicazione : 17-02-2012