Non c’è solo la neve di questi giorni a preoccupare i cittadini di Santa Maria delle Mole, denuncia il Comitato di Quartiere locale. Infatti, come dichiara il Presidente del Comitato di Santa Maria Nuova, Orlando Papalini, una perdita di acqua dall’acquedotto si riversa da giorni nelle strade del quartiere, rendendole impercorribili, spesso ghiacciate, con gravi disagi e pericoli per i cittadini. Ma veniamo al fatto denunciato dal Comitato: complice la latitanza dell’Amministrazione Comunale e l’inefficienza dell’ACEA ATO2, sin dal 27 gennaio scorso un chiusino dell’acquedotto sito al centro dell’incrocio di via Fratelli Bandiera con via Daniele Manin presenta ininterrottamente la fuoriuscita di una notevole quantità d’acqua, un vero e proprio torrente, che scorre verso via S. Paolo Apostolo e via Ciro Menotti. “In data 28 gennaio e 8 febbraio” specifica una nota del Comitato di Quartiere “i tecnici dell’ACEA hanno effettuato degli interventi per cercare, senza esito, di tamponare la falla venutasi a creare nel componente della conduttura che regola il flusso verso le utenze del quartiere”. La causa del malfunzionamento risiederebbe, a detta delle informazioni raccolte dal Comitato interpellando gli operai intervenuti sul posto “dall’usura accentuata dal recente innalzamento della pressione resosi necessario per far giungere l’acqua ai piani alti delle case a seguito all’incremento delle abitazioni”. Non risolvendo il problema, il Comune ha pensato bene di chiudere la circolazione su Via S. Paolo Apostolo. I cittadini vista l’assenza di attenzione dell’amministrazione hanno sollecitato ad un intervento il consigliere d’opposizione Adolfo Tammaro che ha dichiarato:“Dal 28 gennaio a questo ultimo fine settimana, nonostante i 15 giorni trascorsi, non si è riusciti a risolvere il problema che sembra comporti per la riparazione costi di una certa entità. Così nè ACEA ATO2 nè l’Amministrazione Comunale intervengono adeguatamente: un gioco a rimpallare le responsabilità che colpisce alla fine i cittadini di Santa Maria delle Mole Nuova e l’ambiente con uno spreco d’acqua inaudito. Questo caso, come tanti altri con ACEA ATO 2, ripropone la necessità di rendere rapidamente di nuovo pubblica l’acqua, come indicato dagli italiani nel referendum di giugno. Un servizio diretto da parte del Comune, ad esempio, sarebbe stato, come sul nostro territorio è stato ampiamente dimostrato per molti anni, certamente più efficace.” “Ora “ conclude Tammaro “resta da affrontare immediatamente il disservizio che vivono i cittadini ed è necessario uno sforzo da parte di Palozzi e del suo Assessore all’Ambiente Pisani: chissà che riescano a dedicare più tempo ai problemi degli abitanti che già ci sono, piuttosto che a brigare in tutti i modo per farne arrivare altri 20 000 con la speculazione della zona del Divino Amore, ovviamente sempre a Santa Maria delle Mole”.
Inviato da : Data comunicazione : 13-02-2012