Forse per riportare il buon senso e il rispetto delle norme di legge nel sistema degli aeroporti italiani l’unica soluzione è lo smantellamento dell’ENAC, ente che attualmente regola tutti gli aspetti del sistema aeroportuale e della navigazione aerea italiana. Le sue funzioni andrebbero restituite direttamente ai Ministeri che legittimamente le dovrebbero detenere. Al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti dovrebbero tornare le funzioni tecnico-aeronautiche, al Ministero dell’Ambiente e al sistema delle ARPA regionali il controllo del rispetto delle norme ambientali, al Ministero della Salute e al sistema dei Dipartimenti Epidemiologici delle ASL la tutela della salute dei cittadini. Che questa sia l’unica soluzione ce lo dicono le rituali provocazioni propagandistiche di Ryanair, la quale annuncia nuovi voli da Ciampino quando, solo un mese fa, nella Conferenza dei Servizi sull’aeroporto di Ciampino (alla quale ha assistito come uditore anche Ryanair) tutte le Istituzioni nazionali, regionali e comunali coinvolte nella vicenda hanno approvato un piano di contenimento dell’inquinamento acustico (zonizzazione acustica) che dà pienamente ragione alle proteste dei cittadini e impone un drastico risanamento ambientale a tutela della salute dei cittadini, con una inevitabile e drastica riduzione dei voli (voli che già ARPA Lazio aveva quantificato, a norma di legge, che non dovessero superare a Ciampino i 61 al giorno mentre in effetti nel far west aeroportuale di Ciampino si sfiorano i 170 voli medi al giorno). Un’altra conferma della comprovata incapacità di questo ente di assolvere il suo ruolo di regolatore ci viene dal fatto che, a 15 anni dalla emanazione della legge 447/1995 che stabilisce le norme per il contenimento dell’inquinamento acustico e a 12 anni dal completamento dei decreti applicativi della 447, l’aeroporto di Ciampino, se verrà applicato quanto stabilito dalla recente Conferenza dei Servizi, sarà il primo aeroporto italiano nel quale la legge avrà trovato piena applicazione. Ma, per arrivare a questo risultato, ci sono voluti 5 anni di proteste dei cittadini e oltre 500 esposti alla Magistratura e c’è voluto l’impegno dei Comuni di Ciampino e Marino che hanno anche denunciato il Ministro dei Trasporti. Ed è proprio l’ENAC che presiede tutte le apposite Commissioni Aeroportuali (previste dalla legge per ciascun aeroporto) e che almeno da 12 anni, tenendo conto della successione dei decreti applicativi della 447, avrebbero dovuto mettere in regola tutti gli aeroporti italiani, mentre ad oggi il risultato è zero. Per non parlare di casi clamorosi come quello dell’aeroporto di Firenze Peretola dove, invece di limitare il rumore alla fonte attraverso la riduzione dei voli, ai cittadini è stato proposto un piano di risanamento acustico costituito da doppi vetri alle finestre. Come se la gente potesse vivere perennemente tappata in casa come in un acquario. A distanza di oltre un mese dalla conclusione della Conferenza dei Servizi sull’aeroporto di Ciampino ancora nessuna misura, quanto meno cautelativa, è stata adottata e Ryanair può addirittura permettersi di annunciare un aumento dei voli. I 14.500 cittadini direttamente colpiti, secondo le misure pubblicate da ARPA Lazio, dei comuni di Ciampino e Marino e del X Municipio di Roma, stanno vivendo un’altra estate da incubo che danneggia la loro vita e la loro salute, tra rumore assordante e puzzo di kerosene. Speriamo, visto che chi ne aveva il compito non lo ha assolto, che sia almeno la Magistratura a scrivere la parola fine e a riportare la giustizia a Ciampino.
Inviato da : Data comunicazione : 11-08-2010