Da un comunicato Stampa del consigliere comunale Sandro Caracci ***** Prenderà il via il primo febbraio la raccolta differenziata dei cartoni presso le attività commerciali di Marino. Si tratta, a detta della Giunta Palozzi, del “primo risultato visibile del progetto di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani che il Comune si appresta a varare, a breve, su tutto il territorio comunale”. E’ da più di un anno che l’Assessore alle politiche ambientali Prinzi promette l’avvio della raccolta differenziata; prima per il mese di giugno, poi di ottobre ed infine per la fine del 2009. Oggi , invece, veniamo informati che partirà soltanto il servizio di raccolta dei cartoni. Nei fatti il Sindaco Palozzi rinnega gli impegni assunti con gli elettori nel suo programma elettorale , facendo “carta straccia” del promesso “potenziamento della raccolta dei rifiuti” che prevedeva di “definire al meglio il servizio di raccolta differenziata” per “strutturare il servizio di raccolta porta a porta nel centro storico”. A distanza di tre anni e mezzo dal suo insediamento a Palazzo Colonna, invece di dare concreta attuazione alle linee programmatiche sulla base delle quali è stato eletto, il Sindaco annuncia che sta per partire il servizio di raccolta dei cartoni tra i commercianti; come dire: la montagna ha partorito il topolino! Mentre nei centri dei Castelli Romani , e in tutto il Paese, si sta estendendo il sistema del “porta a porta”, l’unico in grado di ridurre al minimo i rifiuti da conferire in discarica, a Marino una discutibile scelta politica, incentrata su una maxi gara per l’acquisizione del considerevole autoparco della N.U. non adatto a questo sistema, vedrà ancora una volta collocati nelle strade del nostro territorio circa 1200 cassonetti (740 per rifiuti solidi, 240 per la raccolta della carta e 220 per il multi materiale, quale vetro, plastica e lattine), per un ulteriore costo di 500 mila euro, più IVA. Non più tardi del mese di ottobre 2009 ho presentato un’altra interrogazione consiliare su questo tema per chiedere se l’Amministrazione comunale ritenesse legittimo l’affidamento del servizio di N.U. alla Multiservizi dei Castelli di Marino S.P.A. , dal momento che il Consiglio comunale non era stato chiamato esplicitamente ad esprimersi sullo stesso. Ho chiesto, inoltre, con quali modalità organizzative, attesa l’incompatibilità d’uso di gran parte degli automezzi acquistati e/o noleggiati dalla Multiservizi, l’Amministrazione comunale intendesse attivare la raccolta differenziata integrale, così come impongono le leggi e le normative regionali e provinciali, con l’obiettivo del raggiungimento progressivo della sua percentuale al 51 % entro il 2011. Inutile dire che a questi interrogativi è stata data una risposta tanto evasiva quanto superficiale da parte dell’Assessore Prinzi che, leggendo una nota redatta dalla Multiservizi, ha assicurato il puntuale raggiungimento di tali percentuali. Una cosa è certa: il Comune di Roma ha impiegato tre anni, con lo stesso metodo che attiverà l’Amministrazione comunale di Marino, per passare dal 19 al 21,4% della raccolta differenziata, tanto da spingere l’Amministrazione capitolina ad abbandonarlo gradualmente per estendere progressivamente su tutto il territorio romano il sistema del “porta a porta”. Insomma, Marino conferma la sua innata vocazione di Comune “a parte”: mentre tutti vanno in una direzione, noi andiamo dall’altra. Attenti, però, recentemente la Corte dei Conti – Sezione regionale Campania – con la Sentenza n° 1492 del dicembre 2009 ha condannato vari amministratori e tecnici comunali di un Comune della Provincia di Caserta per inerzia, non avendo attuato la raccolta differenziata e, quindi, procurato un danno erariale alle casse comunali per i maggiori costi di discarica sostenuti e i mancati introiti derivanti dalla vendita del materiale riciclato. Di ciò saremmo ovviamente dispiaciuti, ma lo saremmo ancor di più se, come cittadini, il nostro Comune non dovesse raggiungere la percentuale di rifiuti riciclati stabilita dalle attuali normative in quanto dovremmo pagare di tasca nostra un’addizionale del 20% sui rifiuti conferiti in discarica. Dopo l’ultimo aumento della TARSU del 20,37 % disposto dalla Giunta Palozzi sarebbe l’ennesima beffa. Speriamo bene.
Inviato da : Data comunicazione : 8-02-2010