La tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, abbreviata in TARSU, è prevista dal Decreto Legislativo n. 507/1993 che ha subito successive modifiche. I comuni applicano questa tassa sulla base del costo totale del servizio di raccolta e successivo smaltimento dei rifiuti usando come parametro la superficie dei locali di abitazione e di attività dove possono avere origine rifiuti di varia natura. La tassa è dovuta al Comune per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, oltre che di spazzamento delle strade pubbliche. Il servizio è gestito dal Comune in regime di privativa. Oggetto di raccolta sono i rifiuti domestici e quelli cosiddetti assimilati ovvero quelli derivanti da attività economiche, artigianali, industriali che possono essere assimilati per qualità a quelli domestici. L’assimilazione viene decisa dal Comune con apposita delibera. Il presupposto della tassa è l’occupazione di uno o più spazi, adibiti a qualsiasi uso e giacenti sul territorio del comune dove il servizio di smaltimento rifiuti è reso in maniera continuativa. Quindi, il presupposto impositivo non è il servizio prestato dal comune, ma la potenziale attitudine a produrre rifiuti da parte dei soggetti detentori degli spazi. Infatti, fatta eccezione per i comuni con popolazione inferiore a 35.000 abitanti, l’importo da corrispondere per questa tassa non è commisurato ai rifiuti prodotti, ma alla quantità di spazi occupati. Tali presupposti danno a questa tassa natura di imposta anziché di tassa, il cui importo viene invece commisurato al servizio prestato. Un altro elemento che lascia propendere verso la natura di tributo è dato dal fatto che la TARSU non è soggetta a IVA, come lo sarebbe invece stato qualunque tipo di servizio. N.B.: Con la TARSU un solo abitante di una casa di 100 m2 paga molto di più di quattro persone che risiedono in un alloggio di 70 m2 TA.RI. Il meccanismo della Tariffa è previsto dal D. Lgs. n.22 del 02/97 (Decreto Ronchi) e risponde all’esigenza di ridistribuire i costi di raccolta e smaltimento sulla base della quantità di rifiuti effettivamente prodotta. La TaRi (Tariffa Rifiuti) sostituisce la TaRSU (Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani). La TaRi prevede due categorie di utenze: 1. utenze domestiche (abitazioni); 2. utenze non domestiche (locali per uffici o attività commerciali e d’impresa). Il meccanismo della Tariffa è previsto dal D. Lgs. n.22 del 02/97 (Decreto Ronchi) e risponde all’esigenza di ridistribuire i costi di raccolta e smaltimento sulla base della quantità di rifiuti effettivamente prodotta. La TaRi intende incentivare lo sviluppo della raccolta differenziata e dei rifiuti riciclabili, perché quanto più considerevole è la quantità di rifiuti riciclati, tanto più diminuisce il costo complessivo del servizio per l’intera città e per i singoli utenti. Devono pagare tutti coloro che, a qualsiasi titolo, occupano o hanno a disposizione un immobile con allaccio alla rete elettrica, anche se libero. Come si calcola la tariffa? Per le utenze domestiche, l’importo della TaRi viene calcolato in base: 1. ai metri quadrati dell’abitazione; 2. al numero di persone che vivono nell’abitazione. Per le utenze non domestiche, l’importo base considera: 1. i metri quadrati del locale; 2. il tipo di attività svolta nel locale. La Tariffa è calcolata su base annuale e il pagamento solitamente è suddiviso in due semestri: – 1° gennaio/30 giugno – 1° luglio/31 dicembre La bolletta comprende: – una parte fissa, legata ai costi sostenuti per l’erogazione del servizio; – una parte variabile, legata alla quantità di rifiuti prodotti e smaltiti. N.B. La Tari per il suo meccanismo di calcolo incentiva la raccolta differenziata ed è una misura di calcolo più equa e piu’ efficiente Ora chiedo a Marino (Rm) rimane in vigore un sistema vecchio, iniquo, inefficiente, di tassazione, e per di piu’ come emerge chiaramente dalla delibera di giunta 17/09 si applicherà anche una maggiorazione. Non è stato predisposto nonostante i proclami un sistema di raccolta differenziata che abbatta i costi di smaltimento, e per di più è stata fatta anche una gara per l’acquisto di automezzi dalla Multiservizi, mi chiedo (retoricamente) a chi giova? A cura di Marco Comandini
Inviato da : Data comunicazione : 24-03-2009