Il Governo ignora le richieste del sindaco di Marino, Adriano Palozzi, a tutela del territorio e dei suoi cittadini esposti all’inquinamento acustico e ambientale derivante dagli abusi dell’aeroporto Pastine di Ciampino. Tanto basta, trascorsi oltre tre mesi dall’invio delle missive, a far partire da Palazzo Colonna tre lettere di sollecito indirizzate al premier Romano Prodi, all’ingegner Agricola, presidente della Commissione V.I.A. (Valutazione Impatto Ambientale) presso il Ministero dell’Ambiente, alla Divisione Salvaguardia Ambientale presso il medesimo dicastero e ArpaLazio. Nella lettera inviata al premier Prodi, Palozzi torna ad esprimere la sua “forte preoccupazione per la salute dei cittadini di Marino a causa dell’eccessivo aumento dell’inquinamento acustico e atmosferico, procurato dall’incremento dei voli aerei dell’aeroporto G.B. Pastine di Ciampino”. “Pertanto – prosegue il sindaco – Le rinnovo la richiesta di un Suo autorevole e tempestivo intervento, perché la situazione già descritta nella precedente comunicazione non può essere affatto sottovalutata”. Il sollecito è stato inviato anche ai responsabili tecnici del Ministero dell’Ambiente ai quali il sindaco Palozzi ricorda che “In qualità di Primo Cittadino sono responsabile della salvaguardia della salute e dell’igiene pubblica degli abitanti, quindi fortemente preoccupato dalle conseguenze dell’inquinamento acustico e atmosferico per effetto del considerevole aumento dei voli aerei dell’aeroporto G.B. Pastine di Ciampino. Nella lettera inviataLe, chiedevo di conoscere la Valutazione dell’Impatto Ambientale in attuazione della Direttiva Europea n° 337/85 dell’aeroporto in questione. Attendo perciò un Suo gentile e tempestivo riscontro alla comunicazione precedente, con la speranza che in caso di mancata applicazione della direttiva 337/85/CEE-V.I.A., Ella voglia attivare tutte le procedure previste”. Da ultimo Palozzi ha scritto nuovamente all’ArpaLazio specificamente in merito all’inquinamento acustico in relazione al quale il sindaco si dice “intimorito” e perciò ricorda loro che nella precedente comunicazione, rimasta lettera morta, aveva chiesto “di attivare nel minor tempo possibile tutte le procedure necessarie per la rilevazione del grado di inquinamento acustico sul territorio delle frazioni di questo Ente”. Da tutto questo, anche per ArpaLazio, si è reso necessario il sollecito “perché – conclude Palozzi – la situazione più volte descritta non può essere affatto sottovalutata”.
Inviato da : Data comunicazione : 26-10-2007